Per la verità contro ogni estremismo

E' sempre molto difficile parlare di politica, di problemi nazionali e delle strade migliori per affrontarli...difficile innanzitutto perché troppo spesso manca la consapevolezza e la conoscenza della reale natura e portata dei problemi e si finisce col cadere in banali ideologie, che sarebbe invece bene lasciarsi alle spalle. Spesso è un'informazione adeguata che manca rendendo assopite coscienze già troppo limitate. La nostra visione delle cose oggi tende a prescindere da fazioni e partiti politici, poiché sentiamo verso di essi una grande sfiducia. Possiamo però ancora utilizzare lo strumento della ragione, mettere in moto i cervelli e basarci su fatti reali, concreti, parlando della realtà che ci circonda e scaricando quelle congetture banali che mai hanno funzionato veramente, se non con gli strumenti dell'inganno e della violenza. Noi decidiamo di schierarci contro qualsiasi estremismo di qualsiasi provenienza esso sia, perché crediamo che le idee radicali non siano affatto adatte a gestire un mondo e una società così veloci e volubili. Crediamo dunque ai fatti reali, i quali ci mostrano palesemente quanto il nostro Paese abbia adottato (o forse mai abbandonato) visioni estremiste su molti argomenti, scegliendo di affrontare i problemi dall'uscita di emergenza invece di utilizzare la porta principale, prendendoli di petto. Succede così che il problema dell'immigrazione divenga una psicosi generale, che allarma i cittadini per una presunta minaccia alla purezza e all'ordine nazionale. Si sceglie di parlare di un tema così delicato solo attraverso il filtro della criminalità e della cronaca nera, senza aprire seri dibattiti in cui ci sarebbe forse la possibilità e l'opportunità (preziosa) per tutti di capire come stanno le cose, un po' più a fondo, senza accontentarsi della superficie. Si dovrebbe allora parlare dell'immigrazione, quale fenomeno inarrestabile, poiché insito nella natura stessa dell'uomo e parte costituente di un mondo sempre più globalizzato che dall'"alto" è sempre più sostenuto e difeso. Se si sviluppa la paura dello straniero in quanto tale, prescindendo da ogni contesto noi scegliamo di guardare oltre, assumendo una prospettiva più ampia e leggere tale nuova xenofobia come uno degli "assi nella manica" che il capitalismo internazionale ha posto in essere per la sua sopravvivenza. Non è possibile oggi parlare ancora di nazioni e confini, dobbiamo ormai essere tutti ben consapevoli dell'interdipendenza che lega ogni angolo del mondo creando una rete invisibile...e talvolta micidiale. C'è scambio e connessione dovunque e con chiunque e c'è una penetrazione di modelli e idee troppo spesso omogeneizzati e "commercializzati". Sono argomenti che meriterebbero analisi approfondite...ed un post diverrebbe troppo lungo, forse noioso...il nostro intento perciò è semplicemente lanciare la nostra idea, quella di altri intellettuali, dare voce a chi resta nell'ombra solo perché non emerge dai circuiti tradizionali. Noi abbiamo cominciato a leggere tra le righe di molti estremismi, scoprendo che il capitalismo avanzato che domina oggi le nostre economie cerca di sopravvivere a seconda che si tratti di un momento di crescita e stabilità o di crisi. Nella prima fase infatti, quando è veloce e inarrestabile il processo di accumulazione di plusvalore, e quando l'obiettivo è il comando assoluto sulla produzione e sul lavoro, allora si utilizza l'arma della massificazione e omogeneizzazione. Nella seconda fase invece (che è poi quella in cui stiamo vivendo già da qualche anno) ossia in caso di crisi, sovraproduzione, saturazione dei mercati e strisciante disagio sociale, il potere del capitale vede la situazione sfuggirgli dalle mani, non riuscendo più ad estorcere consenso generalizzato dalla "massa", è così che si utilizza il vecchio strumento (sempre caro a chi di dovere) del "divide et impera", ossia dividere le masse, puntare il dito contro minoranze e diversi, spostando l'attenzione sul problema della sicurezza, facendo credere loro di non sopportare più le "angherie" degli estranei....quando invece è lo sfruttamento del capitale la vera "porcheria".
Come già accennato non vogliamo dilungarci troppo...di spunti per riflettere ne abbiamo lanciati abbastanza, speriamo di risvegliare qualche coscienza!!!