IL ROM CHE HA SALVATO L'ITALIA

Abbiamo gioito come tutti gli Italiani per la bella partita giocata dalla Nazionale contro la Francia e per la qualificazione ai quarti di finale. Certo, il calcio rimane pur sempre un gioco, e noi vorremmo che l’Italia tornasse a contare in Europa e nel mondo non soltanto in senso calcistico. Tuttavia, invece di deprimerci e rovinarci la festa regalataci dagli azzurri pensando all’attualita’ politica e sociale del nostro paese, possiamo cercare di usare la partita come spunto per qualche riflessione che vada al di la’ dello sport.

La prima, istintiva, e’ che ci viene voglia di sbattere questa vittoria in faccia a coloro che si permettono di stare al governo di questo paese e allo stesso tempo organizzare feste di partito in cui la gente indossa squallide magliette con scritto “Padania is not Italy”. Chissa’ come hanno vissuto questi signori la serata di ieri. Non ci facciamo illusioni. Quando un ministro dell’Interno (anche se all’epoca non ancora in carica ma pur sempre in pectore) si permette di dire che per lui il 25 Aprile e’ una giornata importante perche’ deve tagliare l’erba del prato di casa, crediamo che nemmeno il calcio possa fare miracoli! Peggio per loro! Rimanete pure a tagliare il prato il 25 Aprile e non guardate le partite della nazionale!! Lasciate a noi il Tricolore e Bella Ciao, l’Inno di Mameli e la maglia azzurra!! Se non capite quello che vi perdete, non possiamo farci niente!!

La seconda riflessione, un po piu’ ragionata, e’ che l’Italia e’ stata salvata da un Rom. Sissignori, Andrea Pirlo, che ha trasformato in modo perfetto il rigore decisivo (come d’altra parte aveva fatto a Berlino due anni fa) e’ un Sinti, sub-etnia Rom (
http://roma.indymedia.org/node/2798). Certo, il merito della vittoria non e’ solo suo, ma provate a immaginare come potrebbe essere andata a finire se ci fossimo mangiati il rigore. Certo, ce ne sono tantissimi come lui, cittadini Italiani di etnia Rom, e non tutti hanno la fortuna di essere campioni. La stragrande maggioranza però sono persone oneste, alcuni hanno combattuto per l’Italia non su un campo di calcio ma in guerra, hanno fatto i Bersaglieri, ma questo non ha fermato lo zelo dei signori che ci governano, che li hanno voluti schedare soltanto a causa della loro etnia e del fatto che hanno scelto, in una Repubblica che si proclama libera, di vivere in roulotte invece che in un appartamento.

Allora ci piacerebbe che Andrea Pirlo diventasse un simbolo di tutti gli altri, una risposta alle stupidaggini di Calderoli, l’ex-dentista (purtroppo ex!) piu’ famoso d’Italia, che ha detto che certe etnie sono meno propense a lavorare di altre. Un simbolo di cosa potrebbe essere possibile se si lasciassero da parte i pregiudizi. Se si pensasse a una politica sociale seria in un paese che non ha mai nemmeno richiesto all’Unione Europea i fondi disponibili per le politiche di integrazione, ma i cui governanti sono pronti a creare capri espiatori quando fanno comodo per i giochi di potere.

E ci piacerebbe anche chiedere ai signori della Lega cosa pensano sarebbe successo se il Rom Andrea Pirlo non l’avesse buttata dentro con enorme quanto lodevole freddezza. Ma sarebbe un domanda inutile. Loro non fanno il tifo per l’Italia. In nessun senso.

L'immigrazione secondo Ponzio Pilato

Tornando sul tema dell’immigrazione. Non ci e’ mai piaciuta la proposta del governo di inserire nel codice penale Italiano il nuovo reato di immigrazione clandestina. L’idea che ci possano essere, per legge, esseri umani di serie A e di serie B ci appare ripugnante. Per fare soltanto un esempio delle aberrazioni che questa proposta introdurrebbe, se approvata: una bambina nata in Italia da genitori “non in regola” sarebbe clandestina, quindi penalmente perseguibile, non appena concepita (gia’, perche’ in Italia—a differenza ad esempio degli Stati Uniti che i falsi liberali nostrani amano tanto soltanto quando si tratta di seguirli in guerra—non basta essere nati sul territorio nazionale per essere automaticamente cittadini!).

Ascoltando le notizie dei giorni scorsi, siamo stati rincuorati dal fatto che due autorevoli voci, tra le altre, si siano fatte sentire al riguardo: quella dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Louise Arbour e quella del Segretario del Pontificio consiglio per i migranti, monsignor Angelo Marchetto. Ma se l’ONU e il Vaticano, come noi, condannano tale proposta principalmente su basi morali, un altro aspetto va anche considerato, quello cioe’ dell’efficacia e dell’applicabilita’ della proposta stessa. Abbiamo trovato al riguardo in rete questa interessante dichiarazione: “Voi conoscete il testo del ddl. Prevede l’arresto, il giudizio immediato e la punizione da 6 mesi a 4 anni, Ora, quando arrivano mille immigrati clandestini tutti insieme, come fare i processi e dove trovare le carceri per rinchiuderli?” Appunto, la proposta e’ completamente inapplicabile, e avra’ l’unico effetto pratico di ingolfare ancor di piu’ il sistema giudiziario e carcerario Italiano con i poveri Cristi che avranno la sfortuna di diventare capri espiatori, a tutto vantaggio dei veri delinquenti (Italiani e non). Siamo quindi pienamente d’accordo con tale analisi il cui autore e’… indovinate un po’ chi? Nientemeno che il Presidente del Consiglio, il Cavalier Silvio Berlusconi. Il quale poi pero’ si e’ preoccupato di specificare che il suo e’ un “pensiero personale” e che sara’ il Parlamento a decidere.

In realta’, il giorno prima Berlusconi si era spinto fino a dire che il reato andava cancellato, ma ha evidentemente dovuto fare marcia indietro (accusando inevitabilmente i giornali di averlo frainteso) per i mal di pancia di Bossi, Maroni, Calderoli e compagnia bella. Per carita’, siamo (ancora per adesso) una Repubblica parlamentare, quindi fa benissimo il capo del Governo a sottolineare che le leggi vengono approvate dal Parlamento. Quello che non ci convince e’ che il Cavaliere non e’ soltanto il capo del Governo, ma e’ anche il leader del maggior partito, i cui parlamentari pendono dalle sue labbra. Insomma, se proprio volesse, questo obbrobrio giuridico potrebbe cancellarlo. Basterebbe mandare qualche bigliettino ai parlamentari del PDL, tipo quelli mandati a “Nunzia” e “Gabi” il giorno della fiducia, ma scrivendo (invece di: “Se avete un appuntamento galante, vi autorizzo ad andare…”): “il reato di immigrazione clandestina va cancellato!”. Coraggio Silvio, non puoi lavartene le mani! Hai gia’ tanti soprannomi, non puoi farti affibiare anche quello di Ponzio Pilato per far contento Borghezio!

Santo subito???

Santo subito??? Ho vissuto con notevole rilassatezza e spensieratezza questo 2 giugno assopito e un po’ troppo uggioso, mentre i doveri quotidiani mi tenevano comunque in movimento…ho lasciato trascorrere una giornata che per me è solamente un giorno in cui non si lavora e in cui in una città vuota e grigia è tutto chiuso e immobile…poi poco prima di spegnere tutto e andare a letto, salutando con malinconia questo giorno di pace….sfoglio qualche notizia su una velocissima pagina web dove leggo…"Presidente, mi raccomando, ci pensi lei", "Io voglio solo una casa" ,"Presidente, la sicurezza, è importante"… “La folla si muove a gruppi per inseguire il passaggio del suo eroe. E si placa solo quando lo ha toccato, ha ricevuto un sorriso, una promessa, un sogno…Cori, grida, delirio, pioggia, ombrelli, spinte, non importa”.….ma io dov’ero in tutto ciò??? Che cosa mi son persa!!!!!!….è sceso Gesù cristo sulla terra ed io neppure ho avuto l’intuizione di accedere la tv e godermi la diretta…forse è stato meglio così, magari è solo stata usata un po’ troppa esagerazione nel descrivere gli eventi, ma io tremo o forse rido per il ridicolo…un giorno in cui dover ricordare la repubblica…la santa repubblica, quella forma di governo in cui la sovranità è al popolo…proprio quella per cui tanto sangue è stato versato, in nome di ideali e di valori e di libertà contro tiranni affamati che tenevano in manette popoli di tutto il mondo….tutto questo mi balza in testa e scavo nella memoria, ritorno virtualmente sui banchi di scuola a sfogliare libri di storia…e di verità chissà…ma poi cado giù…è un attimo e mi scaravento su una realtà……di stranezze e anomalie, i conti non tornano….e la festa delirante diviene un lutto irreversibile…..popoli di tutto il mondo tremate!!!!…..il tiranno è tornato….ma quel che è peggio è che è la sua gente ad inneggiarlo….i loro animi bruciano di passione….e la maestosa maschera può anche essere posta via, il tiranno è tornato!!!!…..è santo!!!!

...Fiamme creatrici di un'assidua Verità...

"Queste poesie sono per me e per te e non sono per i più - inutile pretendere che i più e noi ci assomigliamo. I più hanno con noi in comune meno della radicequadratadimenouno. Tu e io siamo esseri umani; i più sono degli snob.
Prendi la faccenda del nascere. Cosa significa nascere per i più? Irriducibile catastrofe. Rivoluzione sociale. L'aristocratico colto sbalzato dal suo superpalazzo iperesclusivo ultravoluttuoso, e gettato in un incredibilmente volgare campo di concentramento formicolante di ogni immaginabile specie di organismi indesiderati. I più sognano una tuta garantita anticoncezionale d'indistruttibile apersonalità. Se i più dovessero nascere due volte improbabilmente lo chiamerebbero morire - tu e io non siamo degli snob. Noi non possiamo mai nascere abbastanza. Siamo esseri umani; per cui la nascita è un mistero che avviene solo quando siamo fedeli a noi stessi. Tu e io portiamo la pericolosamente comoda veste del fato e troviamo che ci dona. La vita, per noi eterni, è il presente, e il presente è troppo occupato a essere un po' più di tutto per sembrare qualcosa, catastrofico incluso.

(...)

Miracolosi avverranno. Con te lascio un ricordo di miracoli: sono di qualcuno che sa amare e che di continuo rinascerà, un essere umano; qualcuno che ha detto a chi gli sta vicino, quando le sue dita si rifiutavano di tenere un pennello "legatemelo in mano" -
nulla di comprovante o malato o parziale. Nulla di falso, nulla di difficile o facile o piccolo o colossale. Nulla d'ordinario o straordinario, nulla di vuoto o pieno, reale o irreale; nulla di debole e conosciuto o goffo e indovinato. Ovunque tinte figlianti, innocenti spontanee, vere. Da nessuna parte possibilmente carne e impossibilmente un simile giardino, ma veri fiori che sono mammelle fra bocche di luce. Nulla di creduto o dubitato; cervello sopra cuore, superficie: in nessun luogo odiare o avere paura; ombra, mente senz'anima. Solo incommesurabili fresche fiamme creatrici; solo reciproco costruirsi sempre distinti sestessi che vicendevoli s'aprono interamente: solo vivi. Mai le assassinate finalità del dovequando e sino, nongiuochi impotenti di falsovero e verofalso; mai raggiungere o fermarsi, mai la morbida avventura del nonfato, pene ingorde o estasi meschine d'inesistenza; mai riposarsi e mai avere: solo crescere.
Sempre la bella risposta che pone una domanda più bella. "

E. E. Cummings - "New Poems" 1938

E' senza dubbio molto significativa questa citazione di Cummings, estratta dalla raccolta di poesie "New Poems", con la quale abbiamo voluto dare inizio a questo blog. E cosa vuole essere questo blog ce lo dice proprio Cummings, romanziere e poeta americano del '900, anarchico individualista, sperimentlista in grado di spingersi oltre gli schemi tradizionali del panorama letterario del secolo. Egli pone al centro la vita, il nascere...miracolo quotidiano di cui egli non si sente mai sazio; è un nascere che metaforicamente rimanda al concetto di un incessante carpe diem, di una filosofia troppe volte svalutata ed imbrigliata in facili luoghi comuni.
Per Cummings e per Noi ogni giorno è una nascita; egli si affida al destino e al corso degli eventi senza l'ansia o la presunzione di programmare o schematizzare; ed è forse una veste pericolosa quella del fato, ma senz'altro più gaia di una tuta anticoncezionale d'indistruttibile apersonalità, la tuta che troppi esseri umani oggi hanno scelto di indossare per difendersi da qualsiasi seme fecondo di verità, poesia, arte, creazione, amore...ci stiamo gelando dietro maschere sintetiche di non personalità, e vale a dire schemi di massa...e questo per Cummings e per Noi non è nascere, bensì morire prima del tempo.
Egli rifiuta qualsiasi categoria banale...comune...generica. Grande, piccolo, facile, vuoto, pieno...il mondo è troppo vasto e variegato per tali aggettivi. Egli sceglie di seguire una via di arte, di creazione, di passione, di condivisione e apertura al mondo, a chi sa capirlo, a chi mai, in nessun luogo, odia o teme, ma solo accoglie e dona. E' un reciproco costruirsi...è una scelta ben precisa, che Noi oggi abbracciamo senza paura, proprio come ci insegna Cummings; perchè Noi non vogliamo mai giungere in un luogo per poi fermarci. Noi corriamo incontro alla vita e vogliamo solo crescere, senza sosta e senza riposo...tempo sprecato sarebbe per una vita troppo breve! Noi scegliamo di essere vivi e veri...e nella ricerca della verità speriamo di coinvolgere più anime possibili.

"Torna al tuo paese, sei diverso"..."Impossibile, vengo dall'universo!!!..."

Vorremmo qui proporvi alcune ulteriori riflessioni sul dibattito sull’immigrazione, senza alcuna pretesa di scientificità o completezza, ma nella speranza che possano essere utili a stimolare il dialogo e recuperare un minimo di razionalità su un argomento cosi’ delicato. Pochi giorni fa, sulla web page di uno dei maggiori quotidiani Italiani si poteva leggere il titolo (neanche molto in risalto, per dire la verità): “Donna cinese sgozzata in casa”. Il sottotitolo si premurava di specificare: “La vittima era munita di regolare permesso di soggiorno”. Crediamo che tale modo di riportare una notizia cosi’ drammatica sia emblematico del clima che si respira oggi in Italia. Anche di fronte agli eventi più orribili, un immigrato resta comunque un immigrato, prima ancora di essere un uomo o una donna, un essere umano. Quando una vita e’ stata spezzata in modo cosi’ brutale, e’ veramente importate e prioritario specificare che i documenti della vittima fossero a norma di legge? Quale messaggio subliminale si può evincere da una scelta giornalistica del genere? Forse dovremmo essere ancor più scioccati per il semplice fatto che la persona uccisa era in regola? Magari, se fosse stata un’immigrata clandestina, avremmo forse dovuto concludere che in un certo senso era lei che, come si dice, “se la era andata a cercare?”. Non ce la sentiamo di dubitare della buona fede del giornale in questione, che anzi consideriamo uno degli ultimi bastioni di informazione (più o meno) libera nel paese. Il dato di fatto e’ che l’equazione "immigrato uguale problema uguale criminalità" e’ entrata in modo quasi irreversibile nella psiche collettiva. Ne consegue che certi titoli, che all’inizio degli anni Novanta erano a esclusivo appannaggio di giornali locali più o meno apertamente razzisti e venivano giustamente fustigati nella rubrica Cronaca Vera del settimanale di resistenza umana “Cuore” (un esempio per tutti: “Incidente stradale: morti un uomo e un marocchino”), possono essere trovati al giorno d’oggi anche in testate di ispirazione assolutamente democratica e di fedeltà ai valori di eguaglianza e tolleranza della Costituzione. D’altra parte, e’ vero, oggi al governo abbiamo una partito (La Lega) che non ha esitato per quasi vent’anni a soffiare sul fuoco dell’intolleranza per costruire il proprio capitale politico, i cui eccessi non crediamo possano essere moderati da altre tradizioni politiche che, al di la’ dei pur lodevoli omaggi recentemente pagati ai valori della democrazia e dell’antifascismo, sembrano poi far fatica a liberarsi di certi antichi retaggi nei comportamenti pratici. Non si può tuttavia negare che i raid della polizia nei campi Rom e il dibattito su leggi e pacchetti speciali erano già iniziati al tempo del governo Prodi, in risposta all’orribile omicidio di Roma di cui e’ accusato un Rom, come se la responsabilità penale fosse di un’etnia, e non individuale, e come se nello stesso anno la media di donne uccise in Italia non fosse stata di una ogni tre giorni (ma nei casi, la maggioranza, in cui l’aguzzino e’ un Italianissimo membro della famiglia, non si può sbattere il mostro in prima pagina…). Che fare, allora? Dobbiamo rassegnarci, come adesso, alla politica repressiva di chi impunemente si permette di chiamare gli immigrati “Bingo Bongo” o, nel migliore dei casi, a un “razzismo democratico” di stampo buonista tipo quello proposto dal centro-sinistra (per dirla tutta, sono apparsi a Napoli manifesti firmati dal PD in cui si diceva che e’ giusto chiudere il campo Rom di Ponticelli, che tra l’altro era appena stato dato alle fiamme)? Noi non facciamo finta di avere facili e pronte soluzioni per un problema sociale ed economico cosi’ complesso, ma senz’altro la nostra coscienza non ci permette di accettare quelle che sembrano essere le uniche soluzioni praticabili nel dibattito politico “ufficiale”.

PS: Un grazie speciale per questo contributo ad un nostro caro lettore!!!