NOI QUESTA CRISI NON LA PAGHIAMO!!!


Le polemiche che in questi giorni stanno colorando pagine di giornali e animando tg e programmi televisivi (affrontati con la perenne superficialità che caratterizza da anni ormai il nostro sistema di informazione) ruotano attorno alle disposizioni urgenti in materia di istruzione e università varate di recente dal governo Berlusconi.
Secondo quanto riportano i media, pare che una strana “epidemia” si sia propagata tra giovani studenti liceali ed universitari, che approfittando dei “soliti polveroni” hanno identificato nella “martire ministra Gelmini” un nuovo nemico da combattere, ricavandone scioperi a go-go e giorni di festa ingiustificati.
Ci sono temi di cui si può discutere spensieratamente dopo pranzo tra un caffé ed una sigaretta, o magari in una domenica apatica e assonnata ascoltando uno dei tanti talk-show che riempiono di mediocrità le nostre case….ma ce ne sono altri, a nostro avviso, molto più delicati e complessi, che necessitano di uno sforzo in più, che dovrebbero essere alimentati dalla curiosità di conoscere, saper e capire come e dove va il mondo, e per cui di sicuro vale la pena scendere in piazza e gridare…pur avendo l’impressione di combattere contro i mulini a vento.
Tralasciando per ora gli ideali romantici alla Don Chischotte, vogliamo sottolineare con forza che non si tratta della nostalgia per un ’68 ormai lontano, né di un’anarchica volontà di criticare tutto e tutti, bensì di valori…in cui si crede o no, valori in cui scommettere e lottare oppure no…senza mediazioni, senza approssimazioni.
La scuola è uno di quei valori non barattabili…l’istruzione, la cultura, il sapere sono il passaporto per la vita, la ricetta che permette di stare al mondo e di starci in modo consapevole ed efficiente… sono le uniche armi veramente utili per difendersi da qualsiasi tirannia, di qualsiasi natura essa sia.
Ecco questi valori negli ultimi mesi sono stati presi in giro, barattati, confusi, umiliati, approssimati…e con essi intere generazioni, le presenti e quelle future, generazioni di professori e giovani studenti…e con essi la storia e la logica sono state messe da parte in nome di un percorso legislativo che non ha alcun senso.
Gianni Vattimo, un grande filosofo e politico italiano, ha tenuto proprio qualche giorno fa la sua ultima lezione all’università di Torino e ha ribadito con forza il suo pensiero: La verità è nel conflitto e non nel dialogo. Quest’affermazione potrebbe certo suonare un po’ troppo eterodossa, forse sovversiva… Ma basta mettere in movimento i neuroni per qualche istante e capire quanto di logico e giusto c’è in questo pensiero. Il conflitto, purché costruttivo e non banale perdita di fiato ed energia, è necessario per la crescita, per migliorarsi, per mettere in discussione le ferme posizioni dietro le quali spesso ci barrichiamo. Negli ultimi tempi il nostro Paese ha perso proprio questa capacità di confrontarsi…certo si è sempre pronti a puntare il dito contro il diverso, ma non è un confronto sensato, bensì una denigrazione ad armi impari per difendersi dagli stessi mulini a vento contro cui lottava l’eroe della Mancha.
Altro che epidemia…qui non si tratta di un malanno di mezza stagione che con qualche aspirina va via…non può essere un movimento effimero senza futuro…c’è troppa rabbia e determinazione nella voce di chi sta urlando da parecchi giorni l’amore per il sapere, in difesa di diritti fondamentali.
Ci troviamo di fronte a qualcosa di più sostanzioso, una lotta che unisce spiriti e cuori così distanti eppure legati da una posizione comune. Sono in gioco quei valori assoluti, non barattabili…e su al vertice ne hanno odorato la consistenza e cominciano a tremare…