L'immigrazione secondo Ponzio Pilato

Tornando sul tema dell’immigrazione. Non ci e’ mai piaciuta la proposta del governo di inserire nel codice penale Italiano il nuovo reato di immigrazione clandestina. L’idea che ci possano essere, per legge, esseri umani di serie A e di serie B ci appare ripugnante. Per fare soltanto un esempio delle aberrazioni che questa proposta introdurrebbe, se approvata: una bambina nata in Italia da genitori “non in regola” sarebbe clandestina, quindi penalmente perseguibile, non appena concepita (gia’, perche’ in Italia—a differenza ad esempio degli Stati Uniti che i falsi liberali nostrani amano tanto soltanto quando si tratta di seguirli in guerra—non basta essere nati sul territorio nazionale per essere automaticamente cittadini!).

Ascoltando le notizie dei giorni scorsi, siamo stati rincuorati dal fatto che due autorevoli voci, tra le altre, si siano fatte sentire al riguardo: quella dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Louise Arbour e quella del Segretario del Pontificio consiglio per i migranti, monsignor Angelo Marchetto. Ma se l’ONU e il Vaticano, come noi, condannano tale proposta principalmente su basi morali, un altro aspetto va anche considerato, quello cioe’ dell’efficacia e dell’applicabilita’ della proposta stessa. Abbiamo trovato al riguardo in rete questa interessante dichiarazione: “Voi conoscete il testo del ddl. Prevede l’arresto, il giudizio immediato e la punizione da 6 mesi a 4 anni, Ora, quando arrivano mille immigrati clandestini tutti insieme, come fare i processi e dove trovare le carceri per rinchiuderli?” Appunto, la proposta e’ completamente inapplicabile, e avra’ l’unico effetto pratico di ingolfare ancor di piu’ il sistema giudiziario e carcerario Italiano con i poveri Cristi che avranno la sfortuna di diventare capri espiatori, a tutto vantaggio dei veri delinquenti (Italiani e non). Siamo quindi pienamente d’accordo con tale analisi il cui autore e’… indovinate un po’ chi? Nientemeno che il Presidente del Consiglio, il Cavalier Silvio Berlusconi. Il quale poi pero’ si e’ preoccupato di specificare che il suo e’ un “pensiero personale” e che sara’ il Parlamento a decidere.

In realta’, il giorno prima Berlusconi si era spinto fino a dire che il reato andava cancellato, ma ha evidentemente dovuto fare marcia indietro (accusando inevitabilmente i giornali di averlo frainteso) per i mal di pancia di Bossi, Maroni, Calderoli e compagnia bella. Per carita’, siamo (ancora per adesso) una Repubblica parlamentare, quindi fa benissimo il capo del Governo a sottolineare che le leggi vengono approvate dal Parlamento. Quello che non ci convince e’ che il Cavaliere non e’ soltanto il capo del Governo, ma e’ anche il leader del maggior partito, i cui parlamentari pendono dalle sue labbra. Insomma, se proprio volesse, questo obbrobrio giuridico potrebbe cancellarlo. Basterebbe mandare qualche bigliettino ai parlamentari del PDL, tipo quelli mandati a “Nunzia” e “Gabi” il giorno della fiducia, ma scrivendo (invece di: “Se avete un appuntamento galante, vi autorizzo ad andare…”): “il reato di immigrazione clandestina va cancellato!”. Coraggio Silvio, non puoi lavartene le mani! Hai gia’ tanti soprannomi, non puoi farti affibiare anche quello di Ponzio Pilato per far contento Borghezio!